Motivazione, determinazione, autoefficacia, autostima, tolleranza della fatica, sono alcuni ingredienti mentali che permettono allo sportivo di raggiungere una performance eccellente.
Sono diversi i fattori che un runner deve considerare per ottenere una buona prestazione, non basta un allenamento fisico, fondamentale è anche la condizione della nostra mente.
Stress, tensione, ansia, preoccupazioni, sopravvalutazione delle nostre capacità fisiche, sono tutti stati mentali che compromettono la buona riuscita della prestazione.
Allenare la mente
Negli ultimi anni parliamo sempre più di “mental training” ovvero un programma di allenamento che concerne l’area mentale-cognitiva dell’atleta. Lo scopo è di allenare la forza mentale dello sportivo. Gli obiettivi del cosiddetto “mental training” sono diversi, il runner deve:
- Stabilire una relazione con il suo corpo
L’atleta deve conoscere il proprio corpo, deve saperlo ascoltare e capire quando può chiedergli un maggiore sforzo o quando deve fermarsi. Dobbiamo essere noi stessi i dottori del nostro corpo durante una prestazione.
- Aumentare l’autostima ed essere determinato
Fondamentale per una buona performance è che l’atleta abbia fiducia in sé stesso e nelle proprie abilità in quanto aumenta le sue chances di successo. Essere motivati e determinati a raggiungere un obiettivo è necessario per ripartire in quei momenti dove la fatica sembra prendere il sopravvento.
- Saper gestire lo stress e la tensione prima di una competizione
Lo stress è un fattore esterno che condiziona l’andamento della gara, ma non sempre in modo negativo. Esiste lo stress “buono” ossia quello stress che risulta utile perché permette all’individuo di mobilitare le risorse e le capacità individuali, di impegnarsi al fine di raggiungere un determinato scopo. Per queste ragioni è utile lavorare sulla nostra mente e trasformare lo stress cattivo in stress buono.
- Conoscere i propri limiti
Spesso un fattore che causa il fallimento di una performance è sovrastimare le proprie abilità iscrivendoci ad una competizione che non possiamo sostenere. Le conseguenze sono delusione e malumore a causa del non raggiungimento dell’obiettivo, nonché la vergogna di aver fallito e quindi la conseguente probabilità di non partecipare successivamente per paura di un nuovo fallimento.
Diverso è invece se l’atleta, conoscendo i suoi limiti ed il probabile fallimento, decide di partecipare lo stesso per mettersi alla prova.
- Migliorare la concentrazione
Il runner imparerà a concentrarsi sulla prestazione, escludendo dalla propria mente qualsiasi pensiero non concernente l’attività che sta svolgendo, per periodi di volta in volta più lunghi.