I runner possono essere suddivisi nelle tre tribù dei “grilli”, che preferiscono correre al mattino presto, delle “salamandre”, che scelgono (o non possono fare altro che) correre nella pausa pranzo, quindi nel momento più caldo della giornata, e delle “capinere”, che si allenano più volentieri alla fine del pomeriggio o alla sera.
Ma quale tra queste soluzioni è la migliore?
Una risposta valida per tutti non esiste. Conviene scegliere in base a quando abbiamo tempo e alla nostra natura.
È il nostro “orologio biologico” a decidere se siamo mattinieri o se raggiungiamo il top della condizione psicofisica in un altro momento della giornata. L’orologio biologico, in sintonia con l’alternarsi di giorno e notte, regola la veglia e il sonno, induce la secrezione di alcune sostanze biologiche, controlla la temperatura e influisce su molti dei nostri comportamenti. Si parla, a questo proposito di “ritmi circadiani”.
Una volta deciso quando correre, in base alla scelta bisogna organizzare l’alimentazione di tutta la giornata, non solo il pasto più vicino al momento della corsa.
Correre al mattino ha il vantaggio di far affrontare la giornata con le pile molto cariche, perché fin da subito si potrà contare sulla riattivazione neuromuscolare. La corsa al mattino presto induce, inoltre, un più rapido consumo dei grassi.
È la scelta che permette di rispettare l’ideale scansione dei pasti, perché crea nel runner lo stimolo a consumare (dopo la corsa) un’abbondante prima colazione, la base di una corretta piramide alimentare.
Correre nella pausa pranzo è la scelta di chi fa di necessità virtù. Le ore della pausa di metà giornata diventeranno sempre più calde e si dovrà curare con attenzione l’idratazione prima, durante e dopo la corsa. Il tempo a disposizione è in genere più breve, per cui si scelgono allenamenti più corti che vengono effettuati a velocità più sostenuta, con buoni effetti sull’efficienza del sistema cardiocircolatorio. Chi corre in pausa pranzo di solito corre in compagnia, e questo è un bel valore aggiunto.
Correre alla fine della giornata permette di dilatare il tempo a disposizione dell’allenamento. Bisogna mettere in preventivo che si corre con le pile scariche, ma questo permetterà di allenare il cervello oltre al corpo, irrobustendo la tenuta alla fatica.
Fonte: Correre.it