In Italia, soprattutto al sud, il consumo di sale è troppo elevato rispetto alle linee guida. Impariamo a ridurlo.
Nella storia dell’evoluzione umana, c’è stata una lunga fase in cui l’uomo non ha fatto uso di sale aggiunto. L’unica fonte di cloruro di sodio (ovvero il sale) era rappresentata dalla quota naturalmente contenuta negli alimenti. Con questa, quasi mai si riusciva a superare la quota di un grammo al giorno: pari a meno di un quinto del valore massimo indicato oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per non correre rischi che ammonta a meno di cinque grammi al giorno. Dovrebbe essere questo il consumo giornaliero per ridurre il rischio di sviluppare l’ipertensione.
La media pro capite in Italia è molto più alta, aggirandosi intorno ai 10,6 g al giorno per gli uomini e agli 8,2 g quotidiani per le donne (stima dell’Istituto superiore di sanità).
Sotto accusa in particolare i cibi pronti comprese creme di verdure e zuppe, che a fronte di una facciata sana e naturale nascondono insaporitori, raggiungendo in alcuni casi un quantitativo di sale simile a quello che si riscontra nelle pizze confezionate, da 1,2 a 3,5 g.
Ridurre il consumo di sale è dunque fondamentale per mantenere il benessere. Ecco alcuni consigli utili:
- Leggere l’etichetta nutrizionale e scegliere i prodotti a minore contenuto di sale, preferibilmente inferiore a 0,3 g per 100 g (corrispondenti a 0,12 g di sodio).
- Ridurre l’uso di sale in cotture e condimenti, preferendo quello iodato e aggiungendolo a fine cottura. Compensare con spezie e aromi.
- Evitare concentrati ed esaltatori di sapidità: dadi da brodo, salse saporite eccetera.
- Limitare i cibi ricchi di sale, come affettati, formaggi e pesce in scatola e usarli per insaporire un primo o un’insalata, affiancando magari un contorno fresco.
- Compensare con un maggiore apporto di potassio, aumentando la verdura fresca e la frutta, capisaldi della nostra tavola oggi a quanto parte un po’ in declino.
- Eliminare dalla lista della spesa i cibi manipolati e molto saporiti: patatine, salatini, arachidi salate eccetera.
- Preservare il gusto dei più piccoli, fin dalla più tenera età, evitando di aggiungere sale nelle pappe.
Fonte: correre.it